Murano

    Murano – La lavorazione del Vetro
    La lavorazione del vetro di Murano, come da antiche tradizioni, è un processo che si ottiene mediante la fusione di sabbie silicee. Al contrario di altre lavorazioni (es. piombico inglese), il vetro tipico di Murano aggiunge la soda per consentire la fusione a temperature minori dando la possibilità di eseguire lavorazioni a caldo più complesse e artistiche (peculiarità del vetro muranese e veneziano).
    Tra le diverse tecniche di lavorazione del vetro, quelle che Ines Bijoux adotta per la creazione dei suoi gioielli e delle varie perle sono: la Murrina, le Perle Vitree e a Lume.

    Murrina:
    Tecnica antichissima, antecedente alla soffiatura, è stata recuperata nel XIX secolo dopo quasi duemila annidi inutilizzo. Consiste nella fusione al calore del forno di tessere monocrome o di sezioni di canna vitrea policroma secondo un disegno previsto, così da ottenere un tessuto vitreo coloratissimo.

    Perle Vitree:
    Le più semplici sono le “conterie”: perline arrotondate o a spigolo vivo, ottenute sezionando tubicini forati tirati in fornace per una lunghezza di decine di metri. La manualità si esalta nella cosiddetta lavorazione a “lume”: una canna vitrea non forata viene ammorbidita dal calore del fuoco che fuoriesce da un cannello, in seguito viene avvolta intorno a un tubicino metallico, in modo da conferire alla perla la forma desiderata e infine decorata con vetro policromo.

    Lavoro a lume:
    Si esegue utilizzando come semilavorato una canna vitrea colorata ammorbidita con il fuoco da un cannello.
    Permette di realizzare oggetti in qualsiasi forma si desideri.